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Segnali nascosti della demenza: come riconoscerli in tempo

La demenza non rappresenta un destino inevitabile legato all’invecchiamento. Numerosi studi dimostrano che molti anziani, anche oltre i novant’anni, mantengono integre le proprie funzioni cognitive, confermando che è possibile raggiungere un’età avanzata in buona salute mentale.

La demenza è un insieme di disturbi provocati da malattie che danneggiano progressivamente il cervello e determinano un deterioramento delle capacità:

  • Cognitive, come memoria, linguaggio, logica e riconoscimento di persone e oggetti;
  • Emotive, con manifestazioni di ansia o depressione;
  • Comportamentali e caratteriali, che possono tradursi in agitazione, irritabilità o aggressività.

Tali sintomi compromettono la vita quotidiana del paziente, incidendo sulle relazioni sociali, sulle attività lavorative e sull’autonomia personale, fino a determinare isolamento e perdita della qualità di vita.

Tra le varie forme di demenza, la più comune è il morbo di Alzheimer, descritto per la prima volta dal neurologo tedesco Alois Alzheimer.

I segnali precoci dell’Alzheimer

Secondo l’American Alzheimer Association, esistono dieci principali campanelli d’allarme che possono indicare l’insorgere della malattia:

  1. Confusione mentale e frequenti vuoti di memoria;
  2. Difficoltà nel compiere gesti quotidiani abituali;
  3. Problemi nel trovare le parole giuste;
  4. Disorientamento spazio-temporale;
  5. Abbigliamento inadeguato o confuso;
  6. Difficoltà nel gestire denaro e conti;
  7. Tendenza a riporre oggetti in luoghi insoliti;
  8. Improvvisi sbalzi d’umore;
  9. Cambiamenti nella personalità;
  10. Calo di interessi e iniziativa.

Quando si manifestano almeno quattro di questi sintomi, è consigliabile consultare il medico di base. Anche di fronte a semplici disturbi di memoria, è raccomandata una valutazione specialistica.

Poiché la diagnosi richiede tempo e osservazione, è spesso necessario confrontare i risultati di più visite a distanza di mesi o anni. La progressione della malattia è variabile: in media dura da 7 a 12 anni, ma in alcuni casi può estendersi da 2 fino a 20 anni.

Centri di riferimento

In Italia, i Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) offrono percorsi diagnostici, terapeutici e di assistenza integrata per le persone affette da demenza. Tali centri operano in linea con le direttive del Progetto Demenze della Regione Emilia-Romagna (DGR 2581/99 e successivo aggiornamento DGR 990/16), assicurando supporto continuo ai pazienti e alle loro famiglie.

tetiana.kravchenko

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