Essere una donna single, oggi, può ancora significare dover affrontare piccoli gesti di discriminazione quotidiana. Lo dimostra l’esperienza raccontata da una donna che, in una domenica di relax in una località balneare, non è riuscita a trovare posto in nessun ristorante o bar sulla spiaggia. La motivazione, come le è stato spiegato, era legata al fatto che fosse sola: occupare un tavolo destinato a più persone era considerato “uno spreco di spazio”. Costretta a ripartire sotto il sole, ha raccontato di essersi sentita esclusa, quasi punita per il suo status di single.
Quando però riesce a sedersi da sola in un locale, prova una sensazione di libertà. Quel gesto semplice diventa un atto di sfida verso un tabù sociale ancora diffuso: quello secondo cui una donna non dovrebbe trovarsi da sola a pranzare o a bere un caffè. Nonostante il tempo trascorso e i cambiamenti sociali, i tavoli dei bar restano spesso occupati da coppie o gruppi, mentre le donne sole continuano a essere un’eccezione.

La protagonista descrive la sensazione di osservare le coppie intorno a sé: dietro agli sguardi e ai gesti convenzionali, non vede necessariamente felicità. Immagina le loro serate, tra routine e silenzi, e riflette su come la vita in coppia possa apparire come una forma di “normalità obbligata”. Non per questo, però, nega il valore dell’amore o della condivisione: riconosce che anche chi vive da solo, spesso, cerca un’armonia difficile da trovare.
Chi percorre la strada in solitudine – sottolinea – impara a suonare la propria musica, a volte melodica, altre volte stonata, ma sempre autentica. Molte donne, deluse da relazioni complicate o da partner inadeguati, scelgono consapevolmente di restare sole, preferendo la libertà alla dipendenza emotiva.

Riflettendo sui rapporti del passato, la narratrice afferma di sentirsi più serena a camminare da sola: non deve più negoziare ogni decisione o scendere a compromessi. La solitudine, in questo senso, diventa una forma di autonomia e autodeterminazione.
Seduta in un caffè, osserva la vita che scorre e si riconosce nel suo ruolo di donna indipendente. Non rinnega la possibilità di un incontro, ma desidera che accada in sintonia, come un duetto perfettamente accordato. Finché ciò non avviene, resta fedele alla sua melodia: quella di una donna sola, ma profondamente libera.
